La tradizione del “Presepe Vivente” risale all’epoca di San Francesco d’Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività. Tutti gli anni, il 5 gennaio, Rivisondoli diventa palcoscenico naturale per il “Presepe Vivente” più antico e conosciuto d’Italia; uno scenario fantastico, tra le cime innevate dei monti che delimitano il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ed il Parco Nazionale della Majella.
Alla sua realizzazione, fin dalla prima edizione che ebbe luogo alla vigilia dell’Epifania del 1951, è chiamata tutta la gente del luogo, che indossati gli abiti dei vari personaggi nobili e plebei entrati nella tradizione del Presepio, continua con la stessa partecipazione a dar vita all’insolito ed ormai celebre spettacolo. I costumi sono a cura della piccola chiesa del Suffragio, da dove parte il piccolo corteo per poi giungere alla chiesa parrocchiale per la celebrazione della Santa Messa.
Ogni anno si procede alla selezione della “Madonnina”, con un apposito concorso e viene presentata al pubblico l’8 dicembre di ogni anno, nel giorno dell’Immacolata Concezione. Il “Bambinello”, invece, secondo tradizione, viene impersonato dall’ultimo nato nel comune di Rivisondoli, anche se in alcuni anni per il notevole calo di nascite si è dovuto ricorrere al gemellaggio con altri paesi come nel 1993 quando, in seguito al gemellaggio con Betlemme, il bimbo giunse direttamente dalla Terra Santa.
L’ideazione del Presepe Vivente ha contribuito in maniera determinante a far conoscere il nome di Rivisondoli a livello nazionale ed internazionale.