1951Prima edizione del presepe: “Dalla mattina del 6 gennaio, giorno dell’Epifania, l’ufficio postale cominciò ad imprimere sulle buste la speciale targhetta postale «Presepe vivente di Rivisondoli – 6 gennaio 1951» concessa per l’occasione dal Ministero delle P.T.”
1959“ Madonnina è Maria Antonietta Spinelli di Boiano (Cb), Gesù Bambino è Gino D’Altorio. San Giuseppe è nuovamente Gaudenzio Caniglia. Il Presepe si avvale della prestigiosa regia di Pino Donati, del Lyric opera di Chicago e Direttore artistico dell’Arena di Verona, marito della celebre soprano rivisondolese Maria Caniglia”.
1964“Per la prima volta per il ruolo della Madonnina è prescelta una ragazza straniera, la tedesca Evi Von Collas; Gesù Bambino è Elio Cipriani. San Giuseppe è sempre Annibale Verlingieri. La regia è affidata a Pietro Iarussi di Rivisondoli. Inviato speciale della Rai a seguito di SS. Paolo VI, Ettore Corbò ripercorre il fascino esercitato su di lui da Rivisondoli e dal suo Presepe nel commento in diretta radiofonica alla messa celebrata dal Papa nella Basilica della Natività, a Betlemme, nel giorno dell’Epifania”.
1972“La Madonnina è impersonata da Paola Santilli, il Bambinello da Franco Ferrara. A ribadire una rinnovata volontà di unione e di collaborazione, i sindaci di Rivisondoli, Roccaraso e Pescocostanzo impersonano i tre Re Magi. Con gli stessi intenti, i personaggi di San Giuseppe e del Centurione romano sono rispettivamente affidati a Gennaro Anziano, Direttore dell’Azienda di Turismo di Roccaraso, e a Giovanni Del Giudice, Presidente della Pro Loco di Rivisondoli; mentre nei panni di San Francesco figura Luigi Sette, Direttore dell’Azienda del Turismo di Pescocostanzo”.
1976”Il ruolo di Madonnina è affidato a Maura Latessa, quello del Bambinello a Gianluca Liberatore. San Giuseppe è impersonato da Renato Grossi. La regia è affidata al rivisondolese Arturo Cipriani, che conserverà l’incarico fino all’edizione del 1983. Fra gli ospiti illustri, l’ambasciatore degli USA in Italia assiste allo spettacolo che si caratterizza per l’incendio della Capanna dovuto ad un banale errore pirotecnico. L’Azienda di Soggiorno compie un anno”.
1980“Per varie difficoltà organizzative non viene effettuata né la rappresentazione del Presepe né la selezione della Madonnina”.
1985”Da questa edizione viene definitivamente fissata la data dello spettacolo al giorno 5 gennaio. Si interessa al Presepe la prima Rete televisiva della Rai. Nel corso della popolare trasmissione “Fantastico 5” condotta da Pippo Baudo negli studi di Roma, viene difatti realizzato un collegamento in diretta con Rivisondoli, da dove Elisabetta Gardini presenta una edizione speciale delle prove generali per la rappresentazione del 1986”.
1987“Cresce l’interesse intorno alla manifestazione: la presentano nelle loro trasmissioni televisive la terza rete della RAI, Telemontecarlo e Telenorba di Conversano di Bari. Sul tema del Presepe viene intanto bandito un Premio Nazionale di Pittura finalizzato alla realizzazione di una Pinacoteca permanente successivamente allestita nella sede stabile del Comitato organizzatore. A dicembre, durante il seguito programma “Tele Mike” diffuso da Canale 5 della Fininvest, vengono proposte in anteprima, con una diretta via satellite, alcune fasi delle prove generali del Presepe in preparazione per il 1988. Mentre Alessandro Ippolito conduce da Rivisondoli, il popolare presentatore della trasmissione, Mike Buongiorno, riconosce nel San Giuseppe di quell’anno il Leo Gasperl di Cervinia, a suo tempo campione di sci nella specialità del chilometro lanciato, che, insieme al famosissimo Zeno Colò, fu suo maestro negli sports invernali”.
1993”Accompagnato dai genitori cattolici e da autorità palestinesi giunge il piccolo Elios F. Qumsieh. Egli porta per secondo nome quello di Francesco, in onore del Santo assissiate nel cui giorno onomastico è nato e che viene ricordato ed impersonato ogni anno nel presepe di Rivisondoli. Imponente è la presenza dei tutori dell’ordine sia del Corpo di Polizia che dei Carabinieri e del Corpo Forestale dello Stato. Il Ministero P.T. concede un nuovo annullo filatelico speciale. La SIP emette carte telefoniche a diffusione nazionale di vario valore facciale, con tre diverse immagini del Presepe. Alla manifestazione vengono dedicati ampi servizi televisivi non solo dalla prima rete della RAI, che ripropone in diretta immagini e protagonisti del Presepe nel corso del quotidiano programma “Uno mattina”, quanto pure dalla terza Rete, Rete 4 della Fininvest, nel noto programma “Telesveglia”, anch’esso mattutino e in diretta, e da Telemontecarlo”.
2000”L’edizione del Giubileo e del Millennio richiama oltre diecimila spettatori, il “popolo del presepe” come lo definisce la stampa, da tutte le Regioni d’Italia. La qualità dello spettacolo è indubbiamente cresciuta, grazie anche all’apporto di vari miglioramenti tecnici, fra cui quelli messi a punto per ottimizzare la qualità della colonna sonora”.
2001”Si chiama Ruba Saleh, che vuol dire “piccole colline”, ha 20 anni ed è nata a 15 chilometri da Gerusalemme la ragazza palestinese iscritta al terzo anno della Facoltà di Architettura presso l’Università di Venezia, alla quale è stato affidato il ruolo di Madonnina per la cinquantesima edizione del Presepe. Non ha avuto esitazione ad accettare l’invito né, a causa della diversa religione praticata, ha provato imbarazzo per il ruolo assegnatole . «Musulmani e cristiani credono in un solo Dio e l’idea di fondo è praticamente la stessa: non fare del male agli altri e rispettare i dettami di Dio». Anzi, «l’onore si raddoppia essendo mussulmana, nata e cresciuta nella culla delle tre religioni monoteiste», soggiunge. «Mi sono sentita subito molto onorata » di essere stata messa in condizione di «partecipare a questa manifestazione », ma anche «molto emozionata, non posso negarlo, soprattutto per lo spirito e per il messaggio che la nostra presenza musulmana in quella capanna vuole significare: un messaggio di pace, una pace di cui c’è assoluto bisogno». Si tratta di un contributo, «una piccola cosa che, mi auguro, possa far sortire un grande effetto», confessa. «Io spero tanto che arrivi la pace, ma la vedo tanto lontana e soprattutto non vedo iniziative reali che possono alimentare questo sentimento». In ogni caso, «è una cosa bellissima perché da qui, non potendo tornare nella mia terra sconvolta dal conflitto in atto, noi palestinesi vogliamo lanciare un messaggio di pace per le nostre genti costrette a subire una guerra ingiusta»”.